PSC bocciato, entriamo dentro le questioni (1)

 

Nel precedente articolo denunciavamo la bocciatura del PSC di Bellaria Igea Marina da parte della Provincia. Ci siamo impegnati a entrare maggiormente nel merito del documento provinciale, che stravolge nei fatti, ripetiamo, la proposta di Piano presentata dall’Amministrazione bellariese. Ritorniamo sull’importante e delicato argomento entrando sui primi aspetti più salienti. Seguiremo la traccia delle Osservazioni provinciali, ed essendo numerosi gli appunti e le disposizioni contenute nel documento di bocciatura suddivideremo in più puntate la nostra pubblicazione.

1) Nella Relazione generale del Piano Strutturale Comunale si riprendono gli obiettivi strategici dell’area provinciale codificati nel PTCP fra cui, quello primario, che prevede “L’arresto dell’ulteriore consumo di territorio”. Purtroppo le previsioni contenute nella proposta bellariese sono ben diverse. Altroché arresto del consumo di territorio! Si prevede un ulteriore massiccio sviluppo di case e capannoni vari, per un totale, se si avverassero le previsioni e le soluzioni offerte, di quasi 380.000 mq. (devastante!), così suddivisi secondo la relazione del PSC:

a) residenza: zone di espansione 63.194 mq.; zone urbane consolidate (capacità residua) circa 90.000 mq. Si noti bene, la nuova residenza ipotizzata fra le due zone è di  2000 nuovi alloggi (appartamenti) per ulteriori 5000/6000 abitanti!!!

b) usi terziari e produttivi: nuovi insediamenti per artigianato  41.300 mq.; zone varie per servizi al turismo, e attività terziarie 44.309 mq; aree per animazione turistica, commerciale e terziaria 41.880 mq; area Parco della musica 96.000 mq.

Rispetto a una logica così invasiva di insediamenti residenziali e terziari, del tutto in controtendenza non solo alle direttive del Piano Provinciale, ma anche allo stesso mercato immobiliare, senza tener conto poi che la domanda dei cittadini e dell’economia più seria è sempre più orientata alla qualità e non alla quantità, gli Uffici provinciali non hanno potuto far altro che scrivere le seguenti osservazioni che si riportano in stralci: “la quantificazione dell’offerta residua di PRG risulta fornita in maniera parziale e non esaustiva. Si chiede pertanto di integrare il presente capitolo con i dati dell’offerta residua di PRG non ancora forniti, provvedendo anche alla valutazione completa degli stessi” e ancora “Come già evidenziato alla lettera B), punto 4), del parere tecnico allegato alla delibera di Giunta Provinciale n. 277 del 11/11/2008, il PTCP non conferma la previsione di PRG relativa al Parco della Musica, che non può essere pertanto introdotta nel PSC: conseguentemente, il relativo residuo non attuato di PRG, pari a 96000 mq di Su (superficie utile), non può fare parte né della capacità insediativa né del dimensionamento del PSC e deve essere stralciato dalle previsioni del Piano. Si chiede di provvedere in merito.” Speriamo che nell’adeguarsi, la nostra amministrazione abbia anche il buon senso di ri-ragionare su quanto ulteriore cemento debba essere previsto nel nostro territorio. E dovrà farlo anche perché, come si scrive nelle osservazioni inviate, “il PSC del Comune di Bellaria-Igea Marina non è esonerato dall’applicazione dell’art. 7.3 del PTCP, arresto di consumo di suolo, come impropriamente riportato…. Si chiede pertanto di corregge il testo, ai fini di puntualizzare quanto evidenziato.”.

2) Sempre nella Relazione del PSC vi è un capitolo intitolato “La citta del turismo” dove si scrive che la “scelta mirata alla qualificazione del sistema turistico tenta di introdurre nella pianificazione, più che vincoli e scelte precostituite, un sistema di opportunità e di regole…”, introducendo la possibilità “di ampliamento di strutture alberghiere e pubblici esercizi, per servizi alberghieri e adeguamenti degli impianti e reti tecnologiche, oppure di accorpamento per interventi integrati con lotti vicini (con premio assegnabile dal POC fino ad un massimo del 50% della SC esistente)
” la proposta a nostro giudizio è interessante e dovrebbe essere coltivata in maniera più attenta. La Provincia comunque ha riproposto i vincoli del PTCP scrivendo: nelle “Zone urbanizzate in ambito costiero”, individuate dalla Tavola B del PTCP e disciplinate dall’art. 5.7 del piano provinciale, l’incremento del volume esistente a seguito di accorpamento non può comunque essere superiore al 20%, ai sensi del comma 3 dell’articolo citato. Si chiede pertanto di adeguare quanto riportato nella frase citata all’art. 5.7, comma 3, del PTCP.

Continua nella prossima pubblicazione

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