Dov’è il grande progetto dell’area portuale?

Tempo fa la stampa, nella cronaca locale, aveva annunciato un grande progetto comunale d’intervento nell’area portuale a monte della ferrovia. Immaginavamo che si trattasse di una riqualificazione complessiva tanto attesa, vista la situazione pressoché degradata della zona centrale; si aspettava di vedere aree verdi attrezzate, giardinetti, e magari anche angoli di sosta e ristoro con piccoli locali caratteristici, ristoranti, percorsi ad alta qualità urbana.

All’inizio dell’estate abbiamo visto realizzati: il muretto di contenimento delle piene sulle sponde del canale, marciapiedi asfaltati fino al vecchio macello, asfaltature varie, una piccola rotonda all’incrocio fra le vie Uso e Fermi. In definitiva lavori utili per la mobilità che non possono passare per opere di riqualificazione dell’area portuale.

Sembrerebbe però mancare qualcosa di nuovo e importante: un altro ponte sul canale di fronte al Palaveleno. E siamo al sesto ponte in cinquecento metri! Di questo abbiamo avuto notizia da una dichiarazione del capogruppo di opposizione Ugo Baldassarri il 21 febbraio sul Carlino Rimini; il consigliere aveva visionato il progetto dopo una richiesta di accesso agli atti. Il ponte dovrebbe unire la pista ciclabile fra Bellaria e Igea.

Ci chiediamo a cosa sia servito allora il ponte fisso, ma mobile (o meglio mobile, ma fisso) nei pressi del mercato del pesce; il ponte tanto enfatizzato, dalle luci azzurre con immagini notturne diffuse, più volte assunto quasi a simbolo della nostra città. La segnaletica avvisa che è solo pedonale; qualcuno forse ha dimenticato di dire ai progettisti che doveva essere anche ciclabile? Oppure si pensava già allora di crearne un altro?

A proposito di viabilità si annuncia che è stato migliorato l’accesso sulla via Ravenna. A noi sembra che la situazione peggiorerà quando sarà consentito l’accesso sulla via Ravenna da via Uso visto che l’entrata, da Rimini verso mare, avverrà con una traiettoria ad angolo acuto in una strada a doppio senso.

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A questo punto alcune domande sono doverose. Perché non si è affrontato in maniera definitiva il nodo dell’entrata principale di Bellaria, che non ha un accesso agevole, con una rotonda o piastra, mettendo in sicurezza il vecchio ponte e la circolazione in quella zona a traffico intenso? Perché non si sono destinate le risorse del ponte viola/azzurro e di quello in previsione verso quell’opera indispensabile? Abbiamo l’impressione che manchi un disegno complessivo per il miglioramento della mobilità e per creare aree di pregio in quella zona strategica, ove la fanno ancora da padrone le fangose pozzanghere dell’area Luna Park. Non solo, su un tema così cruciale come la qualificazione dell’asta del porto, perché il Comune non considera e non valuta con più attenzione idee e progetti di tecnici locali (es. arch. Cristian Gori) che trovano invece apprezzamento in ambiti ben più vasti? Forse si preferisce improvvisare mettendo in atto soluzioni ordinarie per poi presentarle come grandi opere di riqualificazione urbana.

E’ assente anche un dibattito vero nella città, che non può essere quello generico messo in atto nei mesi scorsi con la richiesta a destra e a manca di proposte. Si avanzi un’idea forte, potente, partendo proprio dal porto, che ci agganci al futuro e si apra, sul serio, un confronto di merito. Altrimenti tutto scivola, come sta avvenendo, nella manutenzione ordinaria, in piccole opere, in sistemazioni, utili, ma di piccolo cabotaggio senza la forza di un pensiero lungo. Purtroppo.

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