A Bellaria Igea Marina ha vinto il NO … Ma

Sono stati spesi fiumi d’inchiostro sui giornali e tante parole sui social media, per commentare il risultato del Referendum Istituzionale dello scorso 4 dicembre. Anche noi, nel nostro piccolo, vogliamo proporre un’analisi su ciò che è accaduto a Bellaria Igea Marina. Non siamo gli specialisti dell’Istituto Cattaneo, ma una semplice riflessione su quanto è avvenuto nella nostra città è doverosa.

Ha vinto il NO. Non è una sorpresa in un paese dove da più di vent’anni vige una “forte spinta” di centrodestra e dove la maggior parte delle categorie economiche ha abbandonato da tempo le idee portate avanti dal centrosinistra. Non si poteva sperare altro.

Ma questa vittoria è inferiore al dato nazionale. Il SI a Bellaria Igea Marina ha raggiunto il 46%.

Dopo gli appelli al No di esponenti della destra bellariese con responsabilità istituzionali, dopo una mobilitazione dello stesso Sindaco, come minimo ci si sarebbe aspettato un trionfo più ampio. Invece, qualche punta alta nei seggi che storicamente sono appartenuti alla destra e nulla di più.

Certo qualcuno potrà dire che un Referendum non è paragonabile alle elezioni amministrative, verissimo, tuttavia qualcosa si muove.

Pensiamo al voto alle Europee del 2014 (che aveva fatto tremare i polsi a Ceccarelli), anche lì, come ora, la maggioranza della destra non fu netta.

Bellaria Igea Marina è una città ‘mobile’, i partiti non influenzano più di tanto le scelte degli elettori. C’è un popolo moderato che vuole cambiamento e che è attento alle proposte che si mettono in campo.

Una voglia di civismo? Forse

Un desiderio di fare sentire la propria voce? Sicuramente

E allora, si deve ripartire da qui, per costruire l’alternativa a una destra ottusa da troppo tempo ripiegata su se stessa, rinchiusa nel vecchio consociativismo che non fa bene né alla politica né alla nostra comunità di cittadini laboriosi.

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