Una spiaggia che perde colpi

Il giorno di Ferragosto eravamo a passeggiare sulla battigia. Tanta gente. Tanti turisti. Giornata splendida con cielo azzurro e mare bello. La cornice giusta per esaltare la festa dell’estate. La novità, rispetto al passato, se tale si può chiamare, era la passività dei bagnini di Bellaria. Non abbiamo visto nessun addobbo, nessuna bandiera nuova e neanche l’ombra delle tante bandierine colorate che in passato accoglievano nel giorno magico di Ferragosto i bagnanti. Nulla. Il tutto come se fosse uno dei tanti giorni. Non ci siamo accorti nemmeno di brindisi, di aperitivi offerti, di iniziative specifiche. La passività era totale. Anzi, forse è passato l’ordine della cooperativa di non far nulla: “tutti fermi cari soci!”, con la scusa che così si evitano gavettoni e sbronze o chissà altro. Il risultato è stata la piattezza, l’anonimato e con esso, ancora una volta, la perdita di richiamo della nostra spiaggia.

Questa piccola riflessione ci porta a un’altra constatazione: ma come sono brutti i nostri stabilimenti balneari. La parte poi che va da piazzale Kennedy alla Cagnona è a dir poco impresentabile. Dal dopoguerra a oggi, al di là di qualche gioco per bimbi e qualche ritocco, è cambiato ben poco. Basta guardare le cabine e l’ammasso spesso disordinato di vecchi lettini. Il vintage, come si dice adesso, è diventato supervintage. Ovvero: supervecchio. Nella zona più nuova di Bellaria, quella che va dal centro fino al porto, la spiaggia non presenta certo novità o gestioni moderne. Ci sono tratti dove gli spazi fra i singoli lettini sono talmente ristretti che è quasi impossibile muoversi. Altroché i 2 metri di distanza minima prevista dalla norma. Per dirla tutta: la spiaggia a Bellaria Igea Marina è vecchia con servizi inadeguati rispetto a quello che si dovrebbe e si deve presentare. E i bagnini si sono dimostrati negli anni la categoria più ostile all’innovazione e alla sana concorrenza fra offerte differenziate.

Non si dica a questo punto che non si può fare meglio. Che la nostra clientela è quella che è e che è inutile cambiare. Concetti inaccettabili. Tanto è vero che stiamo perdendo colpi anche rispetto alle località limitrofe. Invitiamo, tanto per aprire un po’ gli occhi e la testa, a guardare qualche esempio di moderno stabilimento balneare di Riccione o di Cattolica. Ci sono iniziative interessanti, bagni nuovi che offrono servizi finalmente adeguati a una vacanza marina che chiede sempre più comodità, cura e qualità.

Non ci sono scuse. La solita litania che la nostra spiaggia è stretta e che non ci sono spazi alternativi per servizi migliori non regge più. Ci vogliono idee, la voglia di rischiare, di innovare. Occorre pensare al futuro e mettere in campo nuove sfide imprenditoriali e ciò vale soprattutto per coloro che da decenni continuano a coltivare le stesse abitudini come se il mondo non fosse cambiato. Così com’è oggi la situazione la giudichiamo pessima. Cari bagnini, datevi una mossa se volete essere ancora protagonisti del nostro turismo e non un freno alla sua qualificazione.

Federico Guerra

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