Un palas o un “tendone” delle feste?

Il turismo congressuale può rappresentare un pezzo importante nelle presenze turistiche di una città, non sempre però è facile e conveniente mettere in pratica questa affermazione.

Il Palacongressi di Bellaria costruito da Foschi poteva rappresentare un’opportunità reale per incrementare le presenze congressuali della città? Sì se fosse stato inserito in un progetto di rilancio, fatto proprio, cioè sostenuto e finanziato, da un gruppo di operatori turistici locali

Ad oggi purtroppo sembra proprio di no! Le ingenti risorse sperperate dal Comune in questi primi anni di gestione hanno forse aumentato considerevolmente le presenze turistiche? La contropartita in termini di incentivi edificatori nei terreni dell’ex Parca Acquatico, migliaia di metri cubi che si tentano di far passare nel nuovo strumento urbanistico, per avere la gestione pubblica del Palaveleno, doveva per forza essere offerta?

L’aver ignorato le esigenze di riqualificazione dell’area ex Acquabell lasciandola in balia di un probabile sfruttamento edilizio che degraderà ancora di più quella porzione strategica di territorio, aggravata dallo scambio edificatorio del valore di circa 4 milioni di euro per acquisire il palacongressi è forse una scelta lungimirante per il turismo della nostra città?

In un contesto territoriale della provincia di Rimini dove i Palas di Rimini e Riccione già competono su segmenti diversi ed in parte complementari, l’Amministrazione Comunale pensava forse di aver trovato un nuovo filone turistico su cui investire?…. scoprendo l’acqua calda?

Una struttura fatiscente che necessita di grossi investimenti di ristrutturazione per avere degli standard minimi di utilizzo, l’infelice contropartita edificatoria offerta alla vecchia proprietà, una gestione estremamente costosa per le dimensioni della struttura e modalità di costruzione; a cosa serve tutto ciò? Quale incremento di presenze ha originato? Quali grandi congressi di dimensioni, tali da non poter essere ospitati nel nostro buon palazzo del turismo, sono stati acquisiti?

L’impressione è che quella struttura serva solo per fare delle feste e delle cene, con un’attività congressuale prevalentemente a carattere locale. Di fatto un tendone delle feste, molto costoso, pagato dal comune, senza ritorni veri per l’economia turistica di Bellaria Igea Marina. Bel risultato!

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