Consigli di lettura: “MUSSOLINI HA FATTO ANCHE COSE BUONE”

MUSSOLINI HA FATTO ANCHE COSE BUONE” di Francesco Filippi – ed. Bollati boringhieri

Leggere il saggio di Francesco Filippi, risulta illuminante per capire come intorno alla figura di un dittatore, Mussolini in questo caso, fiorisca nel tempi una mitologia falsa, mistificatoria, interessata a dimostrare, senza dati reali in mano, che il fascismo in fondo “ ha fatto delle cose buone”, magari da contrapporre all’inefficienza del sistema democratico parlamentare.

Nel tempo sono fioriti falsi miti sull’efficacia di leggi e politiche concrete che il fascismo ha realizzato nella ventennale dittatura. Ora, Francesco Filippi, mette in fila “le cose buone” del fascismo e con una lucida disamina che si avvale di dati, statistiche, studi ufficiali smaschera il mito di un “fascismo buono”.

Le pensioni

Facciamo qualche esempio. “ Mussolini ha dato le pensioni agli italiani”. In realtà il sistema pensionistico in Italia è nato nel 1895 con successivi decreti fini al 1919. In quegli anni nacque anche la “ Cassa nazionale di Previdenza per l’invalidità e la vecchiaia degli operai” che gestiva i contributi e le prestazioni da erogare ai lavoratori. Dal 1919 con l’istituzione della Cassa nazionale per le assicurazioni sociali, tutti i lavoratori italiani ebbero diritto, per legge, alla pensione. Quindi sono stati i governi liberali postunitari a dare forma al sistema pensionistico italiano. Gli interventi del fascismo sul sistema pensionistico, dal 1922, furono accentrati nelle mani del regime controllabili dall’esecutivo. La Cassa dovette perciò far fronte a maggiori oneri dovuti a prestazioni che precedentemente erano svolte da altri Enti provocando una progressiva inefficienza del sistema. Nel 1933 la Cassa nazionale divenne Istituto nazionale fascista della previdenza sociale ( INFPS) concentrando ancora di più il potere del Presidente che prima era maggiormente suddiviso nei diversi organi di gestione.

Scrive Filippi “ Con questa decisiva riforma il fascismo non inventò la previdenza in Italia: se ne impossesò, semplicemente”. L’Istituto divenne un grande dispensatore di stipendi e un posto ambito che il regime usò per allargare il consenso. Ancora Filippi “ Al contempo l’Ente divenne una cassa continua da cui il regime poteva pescare fondi straordinari e contributi per i più diversi scopi: consorzi di bonifica,assistenze straordinarie, enti parastatali di assistenza vicini al regime, erano solo alcuni dei mille rivoli in cui il denaro raccolto dai contributi versati da tutti i lavoratori veniva spesa per scopi diversi da quelli istituzionali”.

Le bonifiche

Nella mitologia pro “cose buone” del duce c’è la grande impresa di Mussolini di bonificatore delle paludi. Già prima del 1922, addirittura in età romana si era cercato, con alterni risultati, di regolare e prosciugare le zone paludose in  particolare quelle laziali. Già nel 1878 venne varata una legge per la bonifica delle paludi seguita da un’altra nel 1905 e furono istituiti i Consorzi di bonifica sovvenzionati dallo stato.

Mussolini riunificò tutti i provvedimenti già presi dal Regno d’Italia e si parlò con pomposi accenti propagandistici di “guerra alle acque”, ma i risultati ottenuti furono modesti, infatti i dati raccontano un’altra storia. Il fascismo dichiarò all’inizio di voler restituire all’agricoltura 8 milioni di ettari, dopo 10 anni di lavori annunciò di aver prosciugato 4 milioni di ettari. Un risultato che è la metà di quello propagandato, comunque notevole. Ma se esaminiamo nel dettaglio quei 4 milioni si scopre scrive Filippi: “ . . .  che due milioni di ettari non erano altro che lavori in corso d’opera, o immaginati’, e un altro milione e mezzo era frutto di bonifiche prefasciste. Si può concludere che l’obiettivo di 8 milioni di ettari di terra da redimere fu mancato per ben 7 milioni e mezzo. In pratica era stato portato a termine poco più del 6 % del lavoro preventivato”.

Mi fermo qui, in conclusione, con questi due esempi ( pensioni e bonifiche) per comprendere come “ le cose buone” del fascismo si riducono largamente in un’operazione di propaganda i cui esiti, purtroppo, arrivano fino ad oggi.

Francesco Filippi nel suo saggio ci propone spiegazioni oggettive su tante altre false notizie sulla presunta “bontà” del regime, cito solo alcuni esempi: “Mussolini ha dato una casa agli italiani”; “ E’ stato un difensore della giustizia”; “Ha sconfitto la mafia”; “I treni arrivavano in orario”; eccetera. Filippi con rigore e dati alla mano svela tali bufale.

Stefano Balestri